Chi semina misericordia con generosità raccoglie vita in abbondanza – Lunedì della II settimana di Quaresima

9 Marzo 2020

Lunedì della II settimana di Quaresima

Dn 9,4-10   Sal 78  

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38) 

Perdonate e sarete perdonati.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 

Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Chi semina misericordia con generosità raccoglie vita in abbondanza

Il racconto della trasfigurazione, ascoltato ieri, ci ha fatto contemplare nel volto di Gesù la gloria di Dio. Essa certamente non è come quella dei regnanti di questo mondo che, attraverso il giudizio e la condanna, presumono di avere in mano le sorti degli uomini. La gloria di Dio si manifesta nel suo amore misericordioso che arriva a dare la propria vita sulla croce per salvare gli uomini dal loro peccato e farli vivere. Dio esercita la sua potenza mettendosi al servizio della vita dell’uomo. Egli rinuncia a giudicare e condannare per perdonare, così opera per interrompere la spirale del male, da una parte, e dall’altra per avviare e accompagnare percorsi di guarigione. 

Scegliere la vita significa imitare il Padre nostro che offre il suo amore senza condizioni e senza misura. Come ogni un buon agricoltore Egli semina in abbondanza il bene e versa lo Spirito Santo nel cuore di ciascuno affinché noi possiamo raccogliere e mettere in circolo ciò che ci è stato dato con amore generoso. Nella logica di Dio il bene è veramente goduto solo se viene condiviso con gratuità e generosità. 

La misericordia di Dio arriva sino al punto di farsi trattare da peccatore, pur essendo Lui senza alcun peccato e non avendo commesso alcun reato. Gesù è misericordioso perché muore da innocente unicamente per amore dell’uomo. La morte di Gesù non è solamente come quella di un uomo che viene giudicato e condannato ingiustamente, ma in essa si manifesta la potenza dell’amore di Dio che si abbassa fino alla morte in croce per perdonare gli uomini.

Le nostre sofferenze dovrebbero suggerirci la drammaticità del peccato con i suoi risvolti mortificanti e di appellarci alla bontà di Dio per attingere da Lui misericordia e perdono. 

È necessario, dunque, chiedere continuamente l’aiuto di Dio affinché, mettendo da parte ogni tipo di giudizio e pregiudizio, possiamo umilmente accogliere la grazia del perdono che viene solo da Dio e amare con larghezza di cuore i nostri fratelli, peccatori e bisognosi di riconciliazione come noi.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!