La familiarità con Gesù nell’abbraccio della Chiesa – San Tommaso d’Aquino

28 Gennaio 2020

San Tommaso d’Aquino

2Sam 6,12-15.17-19   Sal 23  

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,31-35)

Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 

Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 

Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

La familiarità con Gesù nell’abbraccio della Chiesa

«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?», questa domanda di Gesù suggerisce il fatto di interrogarci anche noi su quale sia il rapporto con Gesù. La familiarità con Lui non è un dato scontato, né tanto meno può ridursi ad una generica conoscenza. Di Gesù mi sono fatto un’idea oppure vivo una relazione concreta e intima con Lui? 

Possiamo affannarci a cercare Dio e il senso della nostra vita a partire dai nostri pensieri, ma rimanendo ai margini della comunità e mai trovarLo. Oppure possiamo accogliere l’invito ad essere parte della comunità riunita attorno a Gesù.

Si cerca ciò che manca o quello che si desidera. Nelle relazioni ci manca la confidenza, la fiducia nel condividere ciò che portiamo dentro, l’agio di dire non solamente quello che pensiamo ma anche quello che sentiamo. Tuttavia, abbiamo paura di entrare in quella intimità in cui non ci sono segreti o stanze chiuse che conservano pensieri inconfessabili. La paura di essere giudicati e accusati o svergognati ci fa fermare fuori.

Gesù è presente nella comunità riunita attorno a Lui e se Lo cerchi perché lo desideri non lo trovi fuori di essa ma nel suo nucleo centrale, cioè nella Chiesa riunita nel Suo nome. 

Dio vuole incontrare l’uomo e lo raggiunge in qualsiasi situazione egli si trovi proponendogli la sua amicizia. Ma mi devo anche domandare: Io desidero veramente incontrarLo e stare con Lui? 

Fare la volontà di Dio non significa primariamente fare attività o compiere doveri, ma lasciarsi coinvolgere nell’abbraccio della comunità. L’incontro non può avvenire mai se mi estraneo o mi metto da parte, ma solamente se vivo l’appartenenza alla Chiesa, comunità riunita attorno a Gesù. 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!