La Fede accende il desiderio d’introntrare Gesù

14 Gennaio 2018

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: IL PRINCIPIO DELL’ESPERIENZA DI FEDE

Sulle sponde meridionali del fiume Giordano avviene l’incontro tra Gesù e i primi discepoli. Il centro di questa vicenda è Gesù verso il quale convergono tutti gli altri personaggi descritti i quali a loro volta diventano tramite perchè anche altri possano conoscere Gesù. Innanzitutto è l’evangelista stesso che sembra raccontare il momento in cui per la prima volta questo incontro si è realizzato, momento che si è impresso nella sua mente tanto che a distanzi di decenni ricorda ancora l’ora. E’ il racconto di un inizio di una relazione che è andata crescendo d’intimità strada facendo. In quel principio è contenuto l’essenza di quella relazione descritta dagli sguardi. Innanzitutto c’è lo sguardo del Battista che fissa Gesù riconoscendolo come il compimento della promessa di Dio e del desiderio di liberazione e salvezza presente nel cuore dell’uomo. Lo sguardo di Giovanni il Battista è come quello del vecchio Simeone, profondo e luminoso, perchè gioioso e sereno. Quello sguardo esercita sui suoi discepoli una forza attrattiva non verso di sè, ma verso Gesù, così come il modo di pregare di Gesù, mette nel cuore dei discepoli il desiderio e il gusto di pregare il Padre. Gli occhi del Battista, l’espressione del suo viso, lo stile della sua vita, danno un senso preciso alle sue parole che hanno la
forza di dirigere su Gesù lo sguardo e i cuori di chi lo vede e lo ascolta. L’inizio della sequela di Gesù è segnato da questo passaggio che segna una tappa fondamentale nel cammino di maturazione spirituale e umana dei discepoli. La sequela “a distanza” precede l’incontro vero e proprio che si realizza quando gli sguardi s’incrociano e finalmente Gesù rivolge loro la parola che non è un comando, ma un invito a guardare nel proprio cuore e cercare il desiderio più profondo e più vero, quello che dà senso a tutta la vita. Essi riconoscono che il bisogno spirituale, quello dell’amare ed essere amati, guida la loro ricerca che li ha condotti fino a Lui. Esprimono il loro desiderio di compagnia e intimità con Gesù, ed Egli gliela offre. L’incontro con Gesù “traduce”, decodifica il nostro desiderio più profondo di relazione nella quale crescere sempre più come uomini. L’esperienza della fede cristiana non è un pensiero filosofico o tecnica di auto salvezza, ma è essenzialmente relazione personale che ci trasforma interiormente affinché possiamo diventare mediatori di pace, ponti di comunione con Dio e tra di noi. Come Giovanni l’evangelista ripenso al momento in cui ho si è acceso in me il desiderio di incontrare Gesù, la curiosità di conoscerlo. domando ancora a me stesso quanto nel mio sguardo, delle mie parole, del mio modo di vivere e di sperare accendono nelle persone che non con me il piacere di incontrare e stare con Gesù? Riesco ad alzare lo sguardo dalle mille preoccupazioni quotidiane per farmi aiutare ad incontrare Gesù, il mio Salvatore?
Auguro a tutti una santa Domenica nella quale cogliere l’occasione offerta dalla liturgia della Chiesa e dai fratelli di stare con Gesù ed essere attratti dal suo modo di vivere in comunione col Padre e con noi, suoi fratelli.