La follia della morte o la sapienza della vita?

28 Gennaio 2019

La follia della morte o la sapienza della vita? – San Tommaso d’Aquino

Eb 9,15.24-28   Sal 97

Dal Vangelo secondo Marco(Mc 3,22-30)

Satana è finito.

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».

Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.

Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.

In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».

Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

L’accusa mossa a Gesù ora è diretta e circoscritta: é posseduto da uno spirito impuro! Gli scribi erano scesi in delegazione da Gerusalemme per emettere la sentenza che motivava la decisione, già assunta, di far morire Gesù. Le autorità cercano di contenere il fenomeno che si stava espandendo e che rischiava di sfuggire loro di mano. I credenti avrebbero dovuto prendere le distanze da quell’uomo, servo di Satana. Quando Gesù al paralitico calato dal tetto aveva assicurato il perdono dei peccati, gli scribi lì presenti lo avevano accusato di bestemmiare perchè si era arrogato il diritto esclusivo di Dio. Nella sinagoga, guarendo la mano di un infermo di sabato, aveva affermato il primato del servizio alla vita dell’uomo. Gesù affronta il male, non come gli scribi che giudicano la persona trasformando la sua infermità in atto di accusa, ma guardando il bisogno di vita della persona per mettersi al suo servizio. Sì, Gesù rivela un volto di Dio inedito: è Lui il servo della gioia dell’uomo. In virtù di tale servizio d’amore Gesù perdona, purifica, libera e sana.

Il vero bestemmiatore é colui che, arrogandosi il diritto di giudicare e di condannare, e questo in nome di Dio, infanga il volto di Dio, l’offende con il rifiuto del suo amore, il più brutto dei peccati. Gesù rinuncia a difendersi con le stesse armi con le quali viene offeso, per usare invece gli strumenti della ragione fondata sull’esperienza. Può reggersi una comunità divisa in se stessa? La risposta é naturalmente no! Da qui ne consegue che i membri della chiesa non possono dividersi, giudicandosi e screditandosi a vicenda, perché questo porterebbe all’autodistruzione. Quando si oppone un sostanziale rifiuto allo Spirito Santo e gli si impedisce di operare il bene, ci si esclude dalla vita, autocondannandosi alla perdizione.

Domandiamoci se le nostre relazioni sono alimentate dalla stima e promozione reciproca o sono indebolite dai vicendevoli giudizi? Quale ragionamento usiamo, quello di satana, il bestemmiatore per eccellenza, che mira a screditare e distruggere o quello della sapienza di Dio che colpisce il male per salvare il peccatore?

Sto per partire a Fatima, dove affiderò ogni vostra intenzione al cuore immacolato di Maria. Vi auguro una serena giornata e vi benedico di cuore!