La misura dell’amore è l’amore senza misura – Lunedì II settimana di Quaresima

25 Febbraio 2018

+ Dal Vangelo secondo Luca (6, 36-38)

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.

Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

Per l’evangelista Luca il tratto distintivo di Dio Padre è la ricchezza della sua misericordia che ci viene elargita attraverso il Figlio suo, Gesù Cristo, nello Spirito Santo. A fronte di un dono divino molto più abbondante del bisogno della singola persona, l’uomo deve rendersi conto della misura che usa nell’accogliere la misericordia di Dio. Il profeta Daniele, nella prima lettura, ha suggerito le parole per la confessione del proprio peccato: non aver accolto le numerose occasioni di ascolto della Parola di Dio che ha una funzione terapeutica del cuore. La non curanza degli appelli di Dio, la negligenza a entrare in un più intimo rapporto personale con il Signore – perché occupati, preoccupati e distratti da altre cose che sembrano più urgenti ma in realtà sono meno necessarie – portano il cuore dell’uomo a ridurre sempre di più gli spazi di rapporto con se stessi e con gli altri riducendoli a scambio di favori o a semplici prestazioni d’interesse. Quanto più si riduce la misura dell’umanità più si riduce il proprio punto di vista alla vista di un solo punto che è sempre nero, cioè negativo. Sinonimo di misericordia è magnanimità il cui contrario è la pusillanimità. Il pusillanime è sempre arrabbiato, deluso, insoddisfatto e quindi giudica e condanna. Colui che allarga il suo animo ed è inclusivo nel modo di pensare e di agire, sa vedere ogni situazione, anche la più difficile, cogliendo degli aspetti buoni, positivi, che alimentano la speranza, e motivano le strategie per creare alleanze di collaborazione e una rete fraterna accogliente.

 

Oggi mi impegnerò a riconoscere e mettere da parte quei pensieri che mi portano a condannare e invece alimenterò quei pensieri che mi aiutano a puntare sulla riconciliazione e l’amore fraterno.

 

Preghiamo con la Chiesa:

O Dio,

che hai ordinato la penitenza del corpo

come medicina dell’anima,

fa’ che ci asteniamo da ogni peccato

per avere la forza di osservare

i comandamenti del tuo amore.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Vi benedico di cuore augurandovi una buona giornata!