Nella preghiera Dio ci dona la passione che fa ardere d’amore senza consumarci – Feria propria dell’11 Gennaio

11 Gennaio 2020

Feria propria dell’11 Gennaio

1Gv 5,5-13   Sal 147  

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,12-16)

Immediatamente la lebbra scomparve da lui.

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». 

Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». 

Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Nella preghiera Dio ci dona la passione che fa ardere d’amore senza consumarci

La lebbra che copre l’uomo nasconde la sua dignità. Il peccato può essere talmente avvolgente e coinvolgente da celare l’identità e il valore di una persona. La preghiera del lebbroso e l’atto purificatore di Gesù rivelano invece che entrambi vanno oltre il male che deturpa per ritornare a far risplendere quella bellezza che Dio ci ha dato e che ci appartiene perché siamo, e rimaniamo per sempre, figli suoi. La preghiera è la forza che risiede nel cercare e stabilire la relazione che salva. La preghiera attiva la terapia della riconciliazione che parte dal desiderio di guarire e si compie nel narrare alla comunità con un atto liturgico quello che Dio ha operato. La supplica permette a Dio di operare, non solamente quello che viene richiesto dall’uomo, ma soprattutto quello che Egli vuole veramente: la nostra salvezza. La vita, recuperata nella sua integrità, diventa testimonianza e offerta di ringraziamento. Il sacrificio è la risposta dell’uomo all’amore gratuito di Dio e attraverso la testimonianza si evangelizza la comunità e soprattutto coloro che travisano la giustizia di Dio riducendola a punizione o premio. 

La preghiera, in particolare la supplica, è un grido lanciato verso Dio soprattutto per non condannarci ad un silenzio rassegnato. La preghiera tiene accesa in noi la passione per la vita che non dobbiamo vedere mai come una causa persa anche quando la nostra identità sembra deturpata e irriconoscibile. 

Quando, con l’aiuto di Dio, si risale la china la grazia di Dio non va messa sul mercato delle notizie, affinché dopo l’euforia del momento non si ritorni a nascondersi nell’abitudine di una vita senza Dio. La gratitudine ispira la creatività del servizio alla comunità e, come tale, diventa testimonianza che contagia di gioia coloro che ci incontrano.

Gesù si ritira a pregare in luoghi deserti non per fuggire dai fratelli ma perché l’intimità con Dio Padre possa guidarlo con maggiore passione incontro a coloro che lo cercano. Senza la preghiera non si può portare il peso dell’amore ai fratelli perché esso ci schiaccerebbe e la passione ci brucerebbe. Nella preghiera Dio ci dona la grazia di ardere di amore senza consumarci. 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!