Quando la Parola di Dio diviene benedizione – Mercoledì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

29 Gennaio 2020

Mercoledì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

2Sam 7,4-17   Sal 88  

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,1-20)

Il seminatore uscì a seminare.

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. 

Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».

E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Quando la Parola di Dio diviene benedizione

La parabola del seminatore e del seme è il paradigma dell’insegnamento di Gesù ma anche la chiave di lettura per entrare nella logica del Regno di Dio e nei suoi dinamismi. Gesù non è più in casa attorniato da coloro che fanno la volontà di Dio, e che Egli riconosce come Sua madre e Suoi fratelli, ma lungo il mare dove si era riunita attorno a lui una folla enorme che sembra stringerlo quasi in una morsa. Nei confronti di tutta questa gente Gesù prende la distanza necessaria per avere la libertà di insegnare. Alla base di un dialogo fecondo deve esserci la chiarezza delle posizioni e la necessaria distinzione dei ruoli. La folla che va da Gesù vuole essere esaudita o lo incontra per ascoltare la Sua parola? Riformulando la domanda in prima persona mi domando: incontro Gesù perché vorrei essere accontentato nei miei desideri o perché il mio desiderio è ascoltare col cuore e interiorizzare la Sua parola perché si compia la sua volontà? 

Il racconto della parabola deve suscitare in me la spinta a identificarmi con uno dei personaggi. In questo caso i personaggi principali sono tre: il seminatore, il seme e il terreno. Di questi le varie tipologie di terreno corrispondono alla varietà di persone che ascoltano o anche alla diversità di condizioni che può vivere una persona e che influisce sul modo di ascoltare. 

Non basta essere, come la folla enorme, attorno a Gesù e accalcarsi come quando ci sono particolari avvenimenti o spettacoli a cui assistono centinaia di persone. Gesù non è semplicemente un uomo carismatico che muove folle, ma vuole essere l’Amato che smuove i cuori per renderli accoglienti della Parola di Dio. 

La relazione con Gesù è tanto più intima e familiare quanto più accogliamo la Sua parola e ci diamo il tempo di meditarla per comprendere la volontà di Dio, metterci in sintonia con essa e finalmente tradurla in gesti e parole. 

La Parola di Dio non è la benedizione che cerchiamo perché risolva i problemi che Gli facciamo presente; ma diventa benedizione se la Parola viene accolta nel cuore libero da pretese e pregiudizi, dalle paure e dalle ansie e viene ascoltata e meditata nel silenzio. La Parola diviene benedizione nel bene che fruttifica dal cuore che cerca con vivo desiderio la volontà di Dio per compierla.  

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!