Il servizio cristiano non è volontariato ma è fare la volontà di Dio

15 Aprile 2019

Il servizio cristiano non è volontariato ma è fare la volontà di Dio – Lunedì della Settimana Santa

Is 42,1-7  Sal 26  

+ Dal Vangelo secondo Giovanni(Gv 12,1-11)

Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

 

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.

Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.

Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.

Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Nella liturgia del lunedì santo si legge questa pagina del vangelo di Giovanni perché narra di un evento accaduto sei giorni prima della pasqua. Gesù è a Betania a casa dei suoi amici, Marta, Maria e Lazzaro che gli hanno offerto una cena. Il legame affettivo che unisce i tre con Gesù è molto forte e lo è diventato ancora di più dopo la risurrezione di Lazzaro. Ciascuno dei tre mostra, a suo modo, la riconoscenza a Gesù durante la cena. Marta serve a tavola, Lazzaro è commensale e Maria versa una quantità considerevole di olio profumato sui piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. È senza dubbio un gesto che, seppur silenzioso, rivela la casta intimità tra Gesù e Maria. Non lo si può capire se si ragiona come Giuda che è abituato a prendere e ad approfittarsene. Maria testimonia la sua gratitudine per l’infinito amore che Gesù ha per l’uomo. Se Gesù avesse seguito la logica di satana, avrebbe lasciato l’uomo al suo destino perché il gioco non vale la candela. Invece “spreca” la sua vita proprio per gli uomini peccatori, come Maria “spreca” una tale quantità di nardo per un uomo che di lì a poco sarà condannato ad una morte infame. L’amore non lo puoi mettere in bilancio, né in entrata, né tantomeno in uscita. Dal punto di vista materiale, l’amore è sempre una perdita, ma se si “perde la vita” per amore di Cristo, allora essa ci viene restituita da Dio centuplicata. Oggi, siamo particolarmente stimolati a verificare la nostra amicizia con Gesù e se la riconoscenza per il suo amore senza misura motiva il sempre maggiore desiderio di intimità spirituale con Lui. Come Giuda, anche noi possiamo nascondere, dietro l’apparente interessamento per i poveri, egoismi di vario genere. Il servizio cristiano non è volontariato, ma è realizzazione della volontà di Dio che possiamo veramente mettere in pratica solo se coltiviamo un rapporto di amicizia sincera con Gesù.

 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!