Sotto lo sguardo protettivo di Dio – Santi Angeli Custodi

2 Ottobre 2019

Sotto lo sguardo protettivo di Dio – Santi Angeli Custodi

Es 23,20-23   Sal 90  

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,1-5.10)

I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 

Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 

Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Nella festa degli angeli custodi la chiesa ci fa leggere un passo del vangelo in cui l’evangelista Matteo riporta l’inizio del discorso che Gesù fa ai suoi apostoli riguardo alla chiesa. Tutto nasce dalla domanda: Chi è il più grande nel regno dei cieli? I discepoli conoscono le gerarchie dei regni umani e le logiche che le sostengono. I grandi della terra raggiungono le vette del potere con le guerre e, una volta al comando, piegano i nemici con la forza e impongono pesanti fardelli per renderli loro dipendenti. 

Gesù è in mezzo alla cerchia dei suoi discepoli per indicare che il posto del più grande è lì, in mezzo agli altri. Il gesto di chiamare accanto a se un bambino e metterlo in mezzo vuole indicare che il posto d’onore non è in alto, sopra gli altri, ma in mezzo. Gesù è in mezzo non perché catalizza l’attenzione su di lui, ma è in mezzo facendosi umile, come un servo. Il bambino è il piccolo di famiglia che fa le faccende di casa più semplici. Paolo, scrivendo ai Romani, accenna ad alcuni principi della “morale domestica” che regola i rapporti in famiglia: “Non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi” (12,16). 

Il discepolo per essere parte del regno dei cieli deve voltare le spalle ai grandi della terra per rivolgere la propria attenzione verso i piccoli della terra. Secondo una certa tradizione ebraica i più poveri hanno ciascuno un angelo che è sempre al cospetto di Dio per intercedere per lui. Attraverso il suo aiuto, Dio lo custodisce rivolgendo sempre il suo sguardo amorevole verso di lui. 

Voltare le spalle ai piccoli significa voltarle a Dio, rivolgere la propria attenzione ai piccoli significa mettersi sotto lo sguardo paterno e protettivo di Dio.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!