Dio si è fatto vicino, aprigli il cuore – Feria propria del 7 Gennaio

7 Gennaio 2020

Feria propria del 7 Gennaio

1Gv 3,22-4,6   Sal 2  

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,12-17.23-25)

Il regno dei cieli è vicino.

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: 

«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, 

sulla via del mare, oltre il Giordano, 

Galilea delle genti! 

Il popolo che abitava nelle tenebre 

vide una grande luce, 

per quelli che abitavano in regione e ombra di morte 

una luce è sorta».

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Dio si è fatto vicino, aprigli il cuore

Con l’arresto di Giovanni Battista termina il tempo dell’annuncio profetico e inizia quello del vangelo: «Il Regno di Dio è vicino». Gesù non è solo uno dei profeti che invita a purificare la propria fede per essere pronti ad affrontare il giudizio di Dio nella valle di Giosafat a Gerusalemme, ma è la «grande luce» di cui parla il profeta Isaia. Dio viene come luce e come vita a partire dai confini, da coloro che sono ai margini. Il primo vangelo è l’annuncio che Dio viene per salvare non coloro che si ritengono giusti e puri, ma coloro che umilmente si riconoscono bisognosi del perdono e della cura di Dio.

Convertirsi significa rivolgere con gioia e speranza il proprio volto verso Dio che si fa vicino, non con fare minaccioso, ma con tanta tenerezza. 

Nel racconto dell’Esodo l’angelo sterminatore passava di casa in casa per dare la morte ai primogeniti, ma passava oltre vedendo il sangue dell’agnello. Gesù passa di sinagoga in sinagoga, di villaggio in villaggio portando la luce della Parola di Dio. Essa guarisce e riabilita ogni uomo. Non c’è peccato che non possa essere è perdonato, non c’è uomo per il quale Gesù non abbia versato il suo sangue, non c’è casa che non sia visitata e abitata dal Signore.

Si richiede però la disponibilità a convertirsi, cioè a fargli spazio nella vita, ad accoglierlo per aprirgli il cuore, ad esporsi ai raggi benefici del suo perdono per essere sanati.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!