La generazione malvagia chiede un segno, il generatore di bene lascia il segno – Mercoledì della I settimana di Quaresima

21 Febbraio 2018

+ Dal Vangelo secondo Luca

 

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:

«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

 

 

Nella pagina del vangelo di oggi Gesù stigmatizza “questa generazione” che chiama malvagia. Con chi se la prende il Signore? Sono coloro che oppongono resistenza alla rigenerazione, al cambiamento del cuore che Dio cerca di operare nell’uomo. Il profeta Ezechiele aveva infatti profetizzato: ecco io (Dio) toglierò da voi un cuore di pietra e metterò dentro di voi un cuore di carne. Il cuore di pietra è l’immagine eloquente delle durezze, delle rigidità di pensiero, di giudizio e di comportamento che rendono l’uomo generatore di male, una generazione malvagia, appunto. La parola di Dio si pone l’obbiettivo di rendere il cuore dell’uomo generatore di bene, una sorgente di benedizione, benevolenza per poter fronteggiare il male col bene. Questa opportunità è offerta qui e ora, cioè ogni momento è l’evento dell’incontro con Dio che si presenta a me, non nei segni grandi e terrificanti, ma nella ferialità. È proprio nelle pieghe dell’ordinaria abitudine che si nasconde la novità nella misura in cui coltivo la virtù della riconoscenza e sono capace ancora di stupirmi gioiosamente di ciò che mi è dato in dono dalla vita. Allora non chiederò alla vita i segni che mi rivelano il suo senso, ma io stesso le darò un senso sempre nuovo abbellendo la quotidianità con i mille colori dell’amore.

 

Oggi mi impegnerò a non chiedere conto agli altri dei loro atteggiamento ma farò per primo quello che mi aspetto che l’altro faccia per me.

 

Preghiamo con la Chiesa:

Guarda, o Padre, il popolo a te consacrato,

e fa’ che mortificando il corpo con l’astinenza

si rinnovi nello spirito

con il frutto delle buone opere.

Per Cristo nostro Signore. Amen